Paggena:Pulcinella creduto ragazza di quindici anni.djvu/6

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Fel. (Comme a bror’allesse!) E bravo Prospero! Seh, me piace, molto buona (mangia e beve avidamente).

SCENA 3ª — Il Capitano Lelio e detti

Cap. Scusate, signori, se non trovando nessuno in sala mi sono avanzato sin qui. Chi è il signor D. Pangrazio Cucuzziello?

Pang. Io per favorirla.

Fel. (Servirla, non favorirla).

Pang. (Aggie pacienza, io me mbroglio).

Cap. (E’ un cretino, bisogna compatirlo). Essendo di passaggio per questa Città una compagnia di 50 soldati, e dispensando dal rappresentante di questo Comune i biglietti di alloggio, a me è toccato in sorte di essere vostro ospite.

Pang. Troppo onore, sì capitano mio! Vulite 5 o 6 tazze ’e ciucculate?

Fel. 6, 10, chillo ’o signore ’o fa a caurare.

Cap. Grazie. Se dovessi pregarlo d’una grazia, sarebbe quella di dirmi qual’è la stanza, ch’ella mi destina, essendo un poco stanco.

Pang. Giacché state stanco e languido, nu bicchieriello ’e rusolio, ve farrà asci ’o spireto.

Fel. Si, si, curre Prò, porta rusolio, pasticciotti…

Prosp. Subito. (E’ asciuto n’ato patrone) (Via).

Cap. Ma se vi dissi che non voglio nulla; voglio riposarmi.

Pang. Mbè, na vota che ve vulite arrepusà, favorite co mè, che quanno ve site arrepusato ve mannarraggio io quacche cosa pe farve refucìllà ’o stommaco.

Cap. (ridendo) Grazie, troppo gentile.

Pang. Trasite (indica la stanza a destra)

Cap. Ma no, entrate prima voi.

Pang. Non sarà mai… (fanno complimenti ma nel punto di entrare il Capitano, Pangrazio passa prima).

Cap. Che uomo grazioso! (entra)

Fel. Ma quanto sò cerimoniose sti militare.