Paggena:Poesie motti e pensieri.djvu/25

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Fu un sogno allor, ma quando mi destai
della fanciulla fui tanto colpito,
che tutto il giorno ad altro non pensai,
che tosto di qualcuna esser marito.
Una francese mi trovò bellillo
e mi chiamava il caro suo Tetillo.

Sposai questa ragazza e dopo un mese
conobbi un giovanotto anche ammogliato.
Era tanto gentil, tanto cortese,
per quanto era rattuso e scostumato.
Dacchè d’amarci sempre noi giurammo,
Duje marite mbrugliune diventammo.

Oh, che vedeste allor, la moglie mia
gridava come pazza ogni momento,
e mi dicea: Diventerò un’arpia
se so, di certo, qualche tradimento!
Me ne andrò via, ti lascerò di botto,
se non sarai ’Nu buono giuvinotto.

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