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Paggena:Nu frungillo cecato.djvu/13

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atto primo

SCENA IV.

Carmela, e detta, poi Alessio.

Carmela — D.a Ersi v’aggio servuta, lo fr avecatore è venuto, sta facenno la cauce fore a lo ballaturo.

Ersilia — Menomale.

Alessio — (di dentro) — È permesso.

Ersilia — Chi è?

Carmela — Ah J è no signore che va trovanno a D. Felice.

Ersilia — E fallo trasì.

Carmela — Favorite, (via).

Alessio — Vi son servo.

Ersilia — In che posso servire il Signore?

Alessio — Abita qui il Signor D. Felice Sciosciammocca?

Ersilia — Per lo appunto. II Signore è?

Alessio — Sciosciammocca, suo padre.

Ersilia — Oh! allora si accomodi (gli da una sedia).

Alessio — Grazie.

Ersilia — Prego, alla buona, senza cerimonie.

Alessio — Volete cosi, (siede).

Ersilia — Datemi il cappello e il bastone.

Alessio — Troppo compita.

Ersilia — È dovere, per carità.

Alessio — E quant’ è bona sta figliola. Voi siete la padrona di casa?

Ersilia — Per servirvi.

Alessio — A favorirmi. E Feliciello abita qui?

Ersilia — Da due giorni soltanto.

Alessio — Sareste tanto compiacente di condurmi nella sua stanza?

Ersilia — La sua camera è questa.

Alessio — Ah! (guarda intorno). E non nce sta in casa?

Ersilia — È uscito, che so, per andare alla posta.

Alessio — Ah! aggio capito, per vedere se nce stevene lettere mie. Ma sono venuto io di persona per parlargli. Signò, diteme na cosa, ma la verità,* comme se porta figlieme, che condotta serba, perchè io disgraziatamente non gli posso tenere sempre gli occhi sopra... perchè accudisco agli affari di mio fratello cugino, che ha fatto un matrimonio vantaggioso.