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Lor. No momento. ( a Pul. ) A tlo, nssarpa da elicila parte! ( indica la strada )
Pul. E non pozzo senti...
Lor. Assarpa o te scotolòo!
Ste. Su, via, allontanati.
Pul. ( incamminandosi dice tra sè ) (Pe la curiosità sarria capace de morì nfìgliaoza!) (via)
Ste. E cosi?
Lor. Ndovioa eh’ è succiesso?
Sic. Che cosa? dovresti stare allegramente per ciò che ha combinalo D. Fabiano, ed invece...
Lor. E eli’ ha combinato D. Fabiano? io non saccio niente.
Ste. Tu conosci la sua sobrietà, conosci eli’ è un uomo intero? ebbene: essendo egli compare di D. Anseimo, e conoscendo appieno la condotta della sua figliuola Errichetta, è rimasto talmente dispiaciuto dell* affronto fatto dal degnissimo tuo zio, che ha giurato sulla sua vita di farne pronta vendet* ta; e con un concertato inganno pretende questa sera istessa di farvi essere sposi.
Lor. Tu che ddice! tu pe lo piacye mine faje asci fora da li panne!
Ste. Si, mi ha incaricato di rendertene segretamente consapevole: io mi sono trovato presente al discorso tenuto con Pangrazio tuo zio. Diceva D. Fabiano con ciera sostenuta:
— avete ragione, caro mio, la figlia di D. Anseimo da voi non veduta è una bai* lerina, una civetta e non compete darla in consorte al vostro nipotino: io, io penserò di sposarlo con una mia parente doviziosissima; siete contento? — contentone, ha risposto tuo zio — ebbene questa sera wr*