D. Ann. Fucilato anche tu.
Pul. E io che nc’entro…
D. Ann. Fuoco?
Tutte. P’ammore de lo cielo.
D.a Sav. Ebbene, io mi farò conoscere. (si leva la barba, e così le altre) Questa è stata una burla, noi siamo tutte donne. Io sono la proprietaria di questa tenuta e queste sono mie compagne.
Pul. (S’è scommigliato Mametto dinto a la cascia).
Sus. Mall’arma vosta, e me tacite mettere chesta paura?
D.Ann. (calando dal ponte) Ma perchè avete fatto questo?
D.a Sav. Per punire un mio innamorato, il quale credeva che m’avesse tradita; ma poi l’ho trovato innocente, e per darvi una prova di quanto asserisco mo lo manno a sciogliere e, me lo sposo alla vostra presenza. (per mandare)
D.Ann. (scoprendosi) Non c’è bisogno, questa è la mano, siamo marito, e moglie.
Tutte. Che… (sorprese)
D.Ann. Tu l’aje fatta a me, e io l’aggio fatta a tutte quante.
Tutte. Bravo, allora perdono generale!
Pul. E la paura mia comme s’arremmedia?
Luis. Co sta mogliera che te sarrà fedele ntramente campa.
Pul. Allora va bene, sulo me dispiace che non aggio accuminciato a fa lo mariuolo. Pecchè la primma vota avea penzato d’arrobbareme lo core de chi mme sente, e che à pigliate sempe a proteggere li lavure mieje. (Cala la Tela)
FINE DELLA COMMEDIA