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Paggena:Il mastro di forgia - Raffaele Viviani - 10 commedie.djvu/5

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ATTO PRIMO


Tela. La scena.

Una delle due stanze, in casa di Giovanni Acciarino, «’o masto ’e forgia[1]», ch’è sita nella popolare zona del Vasto. In prima quinta, a destra, l’ingresso; di fronte, la porta che dà nell’altra camera. Un balconcello, al centro della parete di fronte. Un focolare con relativa cappa, alla parete di sinistra. Poi, un lavandino di ferro, ed un piccolo tavolo di marmo, con sopra, in gran disordine, i più disparati arnesi di cucina. Una tavola grezza al centro, sotto una sospensione che pende dal soffitto annerito. Al lato destro, una cristalliera. Sedie di paglia.

È sera. Una sera di primavera. La camera è vuota. La tenue luce della sospensione illumina fiocamente l’ambiente, che sembra disabitato.

Da sinistra, entra Carmela, la piacente moglie di Giovanni Acciarino. È vestita con ricercatezza, per uscire. Ella corre al balconcello, e guarda con ansia, nel vicolo sottostante. Poi chiama.


Carmela — Peppene’!

La voce di Peppenella — Donna Carme’, dicite.

Carmela — Saglie[2] nu mumento. (Rientra dal balconcello. È come incerta, impacciata, ma anche contrariata. Ad un tratto ha un’idea: prende in fretta una caldaia dal tavolo della «cucina», apre la fontanina, riempie il recipiente d’acqua e lo mette sul fornello).

Peppenella — Permesso?

Carmela — Trase, tra’[3] (Peppenella è una ragazza di servizio, poverissima. La donna, senza guardarla, tenta di ravvivare il fuoco con il manico della ventola. È irritata) Mannaggia! s’è pure stutato[4]!

Peppenella — Aggi’ appiccia’ [5] ’o ffuoco?

Carmela — E sì, famme stu favore… cu ddoie gravunelle[6]… Peppene’, e po’, lassa[7] sta tiana[8] cu ll’acqua, accussì quanno isso vene d’’a fatica[9], trova almeno ll’acqua cavera[10] (Pausa).

  1. ’o masto ’e forgia: il maestro di fucina.
  2. Saglie: sali.
  3. Trase, tra’: entra, entra.
  4. stutato: spento.
  5. Aggi’ appiccia’: devo accendere.
  6. cu ddoie gravunelle: con poche carbonelle.
  7. lassa: lascia.
  8. tiana: pentola.
  9. vene d’’a fatica: torna dal lavoro.
  10. cavera: calda.