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Paggena:Del dialetto napoletano - Ferdinando Galliani (1789).djvu/75

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DIALETTO

re quillo figliulo. Et Donatiello se voltaje a scapizzacollo[1] & arrivaje a Venosa alle otto ore, & parlaje a lo Castellano; & a quillo punto proprio pigliaje lo figliulo, & fino a quaranta Augustali, & un poco de certa altra moneta, & uscio dalla Porta fauza, senza che lo sapesse nullo de li compagne; & mutaje subito li vestiti a lo figliulo, & ad isso, & con un cavallo de vettura con un sacco di amandole sopra pigliaro la via larga, allontanandose sempre da dove potea essere canosciuto. Et in cinque jorni arrivaro alla Valle Beneventana a Gesualdo, dove slava Mess. Dolso de Gesualdo Zio carnale di quillo figliulo; & come lo vidde, disse a Donatiello: Vatte con Dio: subito levamillo de la Casa; che non voglio perdere la robba mia per Casa Sanseverino. Et Donatiello se avviaje Tubito per portarlo a Celano, dove era la Contessa Maria Polisena sorore de lo ditto Mess. Aimario de Sanseverino;

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  1. Il bravo P. Papebrochio, che fu il primo a pubblicare quelli Diurnali, ma da lui tradotti in latino,n on intendendo troppo il nostro linguaggio, pigliò qui un granchio a secco. Credette Scapizzacuollo un nome di luogo, e tradusse Donatillus ivit Spezzarolum. Ringraziamolo d’aver arricchita la nostra Geografia, ma avvertiamolo che se Scapizzacuollo forsse un luogo, non sarebbe un oscuro villaggio; aarebbe un Cittadone, tanta è la gente, che continuamente vi è corsa, e vi corre.