cui prose non han trovato poi fra tutti gl’ingegni Toscani, e Italiani chi potesse uguagliarle nell’eleganza, nelle grazie, nella soavità?
Credasi adunque, che il dialetto Napoletano fu consecrato da’ nostri Re Aragonesi agli atti pubblici, e alla legislazione unicamente per decoro della Nazione, e perchè non si credeva allora, che dovesse anteporsegli il Toscano; ma non già perchè mancasse chi potesse scrivere nel dialetto Toscano. Ciò si conferma dal vedersi, che costantemente si sostiene il nostro dialetto per cento, e dodici anni, quanti ne scorsero dal 1442. fino al 1554. in tutti i seguenti atti.
Parlamento celebrato in S. Lorenzo nell’anno 1442. sotto Alfonso I.
Grazie chieste dalla Città di Napoli nel 1459., anno della coronazione di Ferdinando I.
Grazie chieste dalla Città di Napoli all’istesso Re nel 1462.
Grazie chieste dalla Città di Napoli all’istesso Re nel 1466.
Grazie chieste dalla Città di Napoli nell’anno 1476.
Grazie chieste dalla Città di Napoli al Re Ferdinando II. d’Aragona nel 1495.
Grazie chieste dalla Città di Napoli, unita al Baronaggio del Regno, al Re Federico d’Aragona nel 1496.
Grazie chieste al Gran Capitano dalla Città di Napoli nel 1503.
Grazie chieste dalla Città di Napoli al Re Ferdinando il Cattolico nel 1505.
Parlamento celebrato in Napoli nel 1507.
Parlamento celebrato in Napoli nel 1508.