Paggena:Canzoni abruzzesi - De Titta.djvu/14

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-X- coli, o per ne, particella pronominale, o per ne' (da nen) particella negativa. Dal contesto si intende facilmente quando n' sta per ne particella pronominale, quando per ne' (nen) particella negativa, e quando per nu e na, articoli. Per la pronunzia così 'n o 'm che n' si appoggiano alla parola seguente, per es. n' ci šta si legge nci šta; m'areve 'm mènte si legge m' arevè 'mmènte, ecc. Si notino alcuni omonimi distinti dall' apostrofo: ma (ma) ma' (mai) lègge (pres. indic. ) lègge' (pres. infinito) durmi' (pres. infinito) durmi (pass. remoto) I seguenti sono distinti dall'apostrofo e dall' accento: dà (pres. ind.) fa (pres. ind.) šta (pres. ind.) da' (pres. imperat.) fa' (pres. imperat.) dà' (pres. inf.) fà' (pres. inf.) šta' (pres. imperat.) štà' (pres. inf.) Il verbo dare ha l'accento su dà, pres. indicativo, per distinguerlo da da preposizione. Quando una parola, uscente in ce o ci, si viene a tro- vare innanzi a una parola cominciante con una delle vocali a, e, u, e il dialetto unisce le due parole nella pronunzia, usiamo nell' unione, in luogo dell' apostrofo, un -i- per conservare il suono dolce del ce o del ci, per es. dec-i-anne (dieci anni), unic-i-ore (undici ore), dudec-i-ulme (dodici olmi), c-i-arrivéme (ci arriviamo), c-i-acride (ci credi), ecc. 1 1 Cfr. G. FINAMORE, op. cit., pag. 13. § 36. Il dialetto da me usato in queste canzoni è il mio dialetto nativo, che, con delle modificazioni fonetiche e qualche variante morfologica qua e là, si parla in tutta la provincia di Chieti s'intende in tutto l'Abruzzo.