Ces. h allegramente sa. (ion voce tristissima).
Luis. Allegramente (con quet tuono speciale col quale si accontentano i bambini).
Ces. Che ora 6 ?
Luis, (guardando l'orologio). ’E seie.
Ces. A n’ato poco e fa scuro (con un sospiro pieno di brividi alzando la faccia al (irlo). An... Madonna mia...
Luis, (carezzandolo). Nun te mettere in apprensione; nun avè appaura!
Ces. Sperammo ! (attira a sè Luis, che si china su di lui e la bacia in fronte, sui capelli, pausa, con un sussulto conte ricordandosi). Va a vedè.
Luis, (alla finestra). ’O vi Hanno.
Ces. (trasalendo). Ciccillo ?
Luis. Sì...
Ces. Addò sta?
Luis. Saglie ’e scale.
Ces. Ah !... (si alza).
Scena 2/ Ciccillo e detti.
Ciccillo, 22 anni, bruno, capelli ricciuti, occhi neri, vestr come Cesare con voluta negligenza d'artista.
Cic. (entra affannando) Ces. (<andando verso lui). Ciccl...
Cic. (facendolo sedere). Assettateve... assettateve...
Ces. (nervosamente irrequieto movendosi con le mani, coi piedi, con le gambe, la voce strozzata dalla com¬ mozione). E’ venuta?
Luis, (a Cic. facendolo sedere). Assèttete.
Ces. E’ venuta ? E’ venuta ?
Cic. (affannando, asciugandosi il sudore). Si, si !
Ces. E addò sta ? Conmie sta ? Che t’ ha ditto ? T' ha dimandato ’e me ? (con ansia tormentosa).
Cic. (c. s.) Si... si... sta dint’ ’a carruzzella. Io so' ve¬ nuto p’ ’a scurciatora. M’ ha dimandato 'e vuie. Se
credeva ’e truvarve ”a stazione.