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fina* pa**on tuono grata ejtrtmem’a torbida gli dice). A voi, sentite il into comando
- «d «segnatele ali’iatgnte.’ ’
Pul. (tra sè) (infingarde, briocone,p«orco, ma*.
làndrinol) 1 -;
Ann. E cosi? • ■ >,
Pul. (tema fissarlo in volto) Spalefecatejl vostro condotto parlatorio.’:. ■ ’
"Ann. Melenso!..
AH. Io< rinfilo Afelenfctf/ftti/..’’ ’ “ J Am. Basta così, arrogante! bai dimenticati gli ., oltraggi fatti alla mia’ ragguardevole per* "* ’ sona? ’
Pul. Dirtìènliicali!!! to fi ricorderò fino al secolo decimoqmcquéró; Ìo...
‘Am. Tu sei uh tyf&eTatóle, un fncóiicludente! e ringrazia il nostro buon cuòré, allrii&eo^ a
2uest’ ora saresti fuori della nostra casa a oojandai l’ elemosina,
Pul. Eserciterei almeno una professione Ubera e non... 4 ’ /
Ann. Zitto, non si rispòndfé. Sentile ìlmio coman’ do ed eseguitelo subito. Allalesta nuzialeira i professori dell’orchestra manca il contrab. basso, voi ne conoscete qualche pòco, e trattandosi di dare accòrdo a qualche contraddanza ovàlzérpV<^potreté Sorprendere ", tale assunto. Conducetevi dunque colà ed eseguite, quanió vi hÒ Setti), 1.
Poi. Signore, io’sono professore serviziale non armonicosov v?
Ann. Non volete? tatitopeggio, perderete ima piastra di guiderdone.., „
Pul. (irà sè) (Napézza! mmàlora, lo. muorzo è , ccannaruto! ) Bene, aocettianjo. rAn». Aiadate subito* Ioentro ridia miastaitzaper