~ rJÌQ,,PjBr flCTtMn’oggeito; bramo!» toa anicuia. Érti. La mia amicizia! la mia riconosceaWa, 1«
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^’-^otyanto.esigo $be D. Pangraaiò, in poiana di sua moglie, escano a momenti ioni dalla
• 9V..,.|W>prt»i«Minzione. ^
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4fa\ Tuttp sagrai, U.«osa è inuotìente:Jo ho ,,,., petsooe di,od»’fiducia che hanno ìmmagi, flato, finzioni pef....Vieni meco dovrai ta ancora asquateg» japarte di...Vieni, il tao ..oftemiip;c*M»«#rf fotrà «vratoràra.ti nostro, concertato...
2?r*l, Dis^pite puT^ d^ la saueo mio si accorre. 4fe, Yi è ftl di fpqiri^up gabinetto per celarci?.. Erttf ^Gaors’i, jjwfo jfora a là’salame sta no stanzino. •» ■.
Ale. Cade in acconcio: sieguimi, e se riesce il nostro piao#lJV 8VMi occasione d’essermi ,i «ratopec for tip. futura felicità. ’,
Ern. ( affettuoso ) Signore mio. vuje me cbiaìnmate li llagretne. all’ uocchie... kw "Ale. ( guardando! al di,dentro ) Vieniarriva D. Pangrazio. ( viano per la porta d’entrata ).
t. S C E Pi 4. YL ’ - • Pànchazio, TSTU.LO „ quindi PctcwaiLA.
Pan. [ viene discorrendo sottovoce con Te, tillo credendo che,.sid visibile Ernesto) (Hajé capito moTpòrta sto disperatone ab*
’. Dascio a lo casadduoglio, e ffalle dà na palata de pane, pojruotólo de maccarùne e e no tre cquarte dé cervellate a ccunto ipio.) Tèi.’C^h! ncé yò lp pigno: chillo avanza 12