ciò e zzitto; ( a Pan. ) Manna a gghiocà
li vigliette, e bbì quanta figliole te faccio scagnà.
Pan. Gomme nce stesse uno puosto de bonaffi fiata a Nnapole... scià! bestione che ssì!
[a tu mo Barrisse ommo?..
Rin. ( €• s.) Vi ripeto: fuori, non fate che sopraggiunga la terza volta perchè già mi sento disposto a rabbuffarti, (indica di schiaffeggiarlo )
Bra. Va bene: a grazia vosla... nce vedarrim* mo... ( avvicinandosi dice a Pan. ) Cayaliè, te raccomanno chella vóce che ddive vennenno la carne — ( c. s. ) Tutt’ o mmeglio — tutt* o mmeglio! ( via )
Pan. Ah! vile insetto del me2zo e undici I io devo la voce, io! io sono un cavaliere conosciuto: tutta la cavalleria conosce i miei pregi.;
Rin. Il so, il òo: la vostra, abbenchè rustica educazione, me lo accerta. Voi siete nato con qualche marca. „
Pan. Marca! che min’ è pigliato pe ccavallo burzo!
Rin. Voglio dire marca di nobiltà; le persone ai distinguono, ed è perciò che questa casa viene assistita dal conosciuto Rinaldino Raganella, figlio del. fu Anselmo; e dal suo germano in primo grado Errico, figlio di ^ Teofilo: il primo avviato per la professione medica, il secondo ioclitfato per quella del foro..