Vai al contenuto

Paggena:Altavilla - No barone fermo e n'auto de rispetto.djvu/49

'A Wikisource.
Chesta paggena nun è stata leggiuta.
— 49 —

dietro, e son corso qui comme un de» monio. /

Pul. (fra sè) (Chi sarrà sto scorpione?)

Bar. (sem? avvederti di Pul.) Locandiere, cajmerieri, dove siete? non s’incomoda nessuna bestia a ricevermi? (lo fissa) ah! eccone una.

Pul. (ritenuto) Contate bene perchè siamo dne.

Bar. Signor mio, voi avete dèli’ arroganza...

Pul. E voi della tracotanza.

Bar. Sapete ebe io sono un barone?

Pul. E sapete voi che anch’io vengo dalla stessa digestione?

Bar. Digestione!

Pul. Ossia effervescenza.

Bar. Effervescenza!

Pul. Ossia discendenza, reminiscenza, convalescenza... che ffuss’ acciso to e Donna Vicenza

Bar. Uh! uh! che confusione: dovete dire — schiatta—

Pul. Dovete dire — crepa —

Bar. A me crepa!.. signore, io mi fornisco di stocco!

Pul. Sigoore, io mi fornisco di baccalà!

Bar. I9 vi sfido.

Pul. Io vi sbudello.

Bar. Ah imbecille, codardo...

Pul. Coda de lardo al barone Scassacaocaro!

Bar. (sorpreso) Al baione?...

Pul. Seassacancaro.

Bar. Al barone?..

Pul. Seassacancaro, che te pozza scassà dinto a la noce de lo cuollo!

Bar. (tra tè) (Come I costui ba preso il mio 3