Ter. Ch’arraggia!
Lui. Mo schiaffo de faccia nterra!
Una Signorina chiama dal di dentro il vendito. re: Pis, pis...bell'uomo.
Cri. Qua: qua! (alzando la testa al piano superiore) Signorina, mi do io Tonore di servirvi: calate il panierino. (vèdesi calare r oggetto indicato legato ad una corda) Quanti gelati volete? ho eapito; uno per papà, uno per zìzia, ed un altro per nononno. (li rileva dal carretto, li pone nel panierino e li rimette alla petitrice, dicendo) Tirate, signorina.
Pul. (parlando al di dentro a persone che si dirigono per prenderei detti gelatile per la gran calca non possono accostarsi al carretto) No momento, monzù promontorio non v’accostate, ca sino passa pericolo
lo scartiello: volite le gelato? mo ve servo io. No, no, bella fè; tu si pprena, non t’accostà, te ponuo compromettere lo viaggio, mo te servo io. Staile tu n’ auto; tiene la criatura mbraecio, mo te favoresco io. Zi vie, zi mè, non te fa sotto ca passano pericolo li stanfelle! (somministra gelati a questo ed a quello)
Gen. (al syo garzone gridando) Vi ca nuje jammo mperieolo: avascia.
Lib. Na prùbbeca, na prùbbeca sta rota de carrozza! (mostrando un suo gelato)
Gio. (c. s.) Avascia lu pure.
Pas. Na prùbbeca, na prùbbeca (c. s.)
Pul. (c. s.) Corrite, corrite: e ssi non v’ abbasta sta mbomma no ranillo, ve do Chisto gelato piccerillo! (ne cava uno dalla stufa di triplice grandezza)