Pas. Venite, venite, addecriateve lo cannarono.
Lib. Cea eoa sta la pasta fina.
Lui. (Ùaramè! la gente non piglia cchiù ggelate!)
Ter. (E bì si s’accosta nisciuno!)
Por. (contraffacendo le ordinazioni di poco fa) Piglia lo cofaniello, pi!
Ros. (c. s.) Acchiappa lo vernecàle, acchià!
Gen. Auh! me sto nfocanno!)
Gio. A ramazzate fenesce Ja cosa!)
Lib. Corrite, corrite.
Pas.
Un avventore di giacca si dirige verso il posto di Gennaro, e Pulcinella in tempo si fa avanti, usandogli cerimonie per distoglierlo dalla compra dei gelati)
Pul. Uh caro amico, vi saluto. (sottovoce soggiunge) (Non te piglià sta porcaria ca te veneno dolure ncuorpo.)
Avventore No cchiù! (fugge)
Lib. Ch’aggio da fa? (similmente altro avventore con giamberga si dirige verso Giovanni, e Crisostomo esegue lo stesso movimento di Pul.)
Cri. Gentilissimo signore. (c. s.) (Per coscienza non pendete quel gelato che vi disordina i visceri: è fatto coi latte di pecora) Avventore Misericordia! (fugge)
Pul. (ad altro) \ Addò vaje? Uà nc’è lo ccremmore de tartaro!)
Cri. (ad altro) (Esentatevene: ne ho preso uno poco fa, ed ora mi si volta lo stomaco!)
Pul. (ad altro) (No, no, la Beva non è fifredda, ma è ttupella!)
Lui. (La gente s’accQSta e se nne fuje!)
Ter. (Chi sa che Ile diciarranna chille mpise!)