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Paggena:Altavilla - Lo salone francese.djvu/67

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na perchè il vostro studio era solo di dilapidare la sua fortuna,ed ecco perchè nacque contesa fra di noi, ecco perchè dovetti affidar tutto ad uno sconosciuto, dovetti chiamarlo mio sposo ed in fiae essere tradita dallo stesso, giacchè profittando della vostra lontananza mi spogliò di ogni bene e...

Car. Come? siete rimasta priva di tutto?

Err. Sì...

Car. (con stentata soddisfazione) Ben vi sta; vendetta bene adattata alla tirannia usatami.

Err. (con vivo risentimento) Ah.: voi dunque gongolate della mia disgrazia?.. ne giubilate?.. e quando si gode del male del proprio sangue, ho ben ragione di chiamarvi uomo o non germano. Rispondetemi se avete cuore.

Car. (con cordiale risoluzione) La risposta è questa. Il torto è comune, la Provvidenza ci ha uniti; per cui ti stringo al seuo, e giuro di non abbandonarti mai più.

Err. Mio caro fratello. (abbracciandolo)

SCENA VII.

Pulcinella, indi Anselmo, Pancrazio, Ernesto, Antonio, Luca, Prosdocima, Ciccio, Giannina, e detti.

Pul. (nelV uscire vede’Carlino con Errichetta, e similmente V abbraccia dicendo) Seoipe aggio avuto simpatia a (ratta co li statue.

Car. Zitto: essa è mia sorella.

Pul. E perchesto godo anche io delie tenerezze soreliesche.