Paggena:Altavilla - Lo salone francese.djvu/63

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Pan. E io che ssaccio: chedè sto tabernacolo?

(indica la vetrina)

Luc. È la statua.

Car. (Ah! ah! ci siamo.)

Pul. (La primma rarità!)

Luc. (ai facchini) Mettetela qua. (la situano, al di dietro della porta di mezzo, Luca ne toglie la chiave e se la conserva in saccoccia)

Luc. Bisogna toglier la chiave acciò nessuno si arbitri ad osservar la macchina; mancano solo le lastre.

Pan. Ho capito.

Cic. (vedendo Carlino) Ne dottò? chi è sto spetale?

Pan. Scusale è un idrofobo.

Cic. Scappa, scappa. (via con Luca)

Car. (Non vado via se non osservo la statua.)

Pan. (a Car.) Sicchè siamo rimasti al dottilo.

Car. Sissignore. 11 cìottilo non esce più.

Pan. Tenarrà quacche preventivo.

Car. La trachea...

Pan. (Trachea, trache...) (a Pul.)

Pul. (Ossia la sfigliola.)

Pan. (Ah! bè.)

Car. La trachea la sento patita assai, ed è perciò che mi si muove di tanto in tanto una convulsione al tossicolamento. (principia a tossire pian piano ed incalza a gradi a gradi. Pulcinella si ritira in un angolo, Ringrazio rimane attorrito, e Carlino finisce il tossire con un finto deliquio)

Pul. (si avvicina e gli tasta il polso) Uh! uh! questo non ha polsi 1