lia. Essa è una buona giovane, è di bassa nascita ma le ottime sue qualità, secondo la informazione fatta da D. Anseimo, mi obbligano ad esserle compagno ed assicurarle una discreta fortuna. Non so per chi farle pervenire questo foglio; potessi vedère il garzone del caffè che ho saputo chiamarsi Pulcinella.
S C E N A VIII.
Tràmbbulino con chitarra sul terrazzo, indi Emilia, Norina e Rosolia dalle rispettive abitazioni..
Tra. Pochi versi sono bastevoli per darle un eterno addio! (arpeggia V anzidetto istrumento)
Car. Oh buona t O. Trambellino, non sembrami Torà questa di suonar la chitarra...
Tra. Tacete signor D. Carlo; sto in sentimento tragico 1 (a causa del suono veggonsi le succennate giovani uscir dalle abitazioni)
Emi. (tra sè) (Ah! ah! il’amico sona; quacch’aria a ddispietto mm’avrà da cantà.)
Nor. (A cchestVora D. Trambellino sona fora a la loggia!
Emi. (vedendo Norina) (Uh tè, tè, 1l’amica ha ntiso la chitarra e s’è ppresentata..ah, ca V arraggia mme strozza!) «
Ros. (Voglio semi... Uh! (fissando Carlo)Chillo uffiziale che aggio vislo dinto a lo cafè flrancese.) (Cario la saluta ed essa corrisponde) ’ Tra. (Tutte le giovani di questo larghetto sono presenti, ora è il momento di licenziarla!) (canta) Tu reggevi il mio destino Animante speme, bella!