Gia. (parla senza fissarlo, applicando V occhio alla bellezza del locale) Quando 8’ èaperto questo cafè?
Gen. Sesuar. 0 r.
Gia. E bravo! bo bevuto una tazza di cafè 9 questa è quattro grana, datemi il resto.
Gen. Oh neppà; cinque grana una tazza intera. ~
Gia. Ho capito, qui si beve col senso di gas... (fissa Usuo sguardo e lo riconosce) Oh honora! (dice tra sè) Chisto è Genuarino lo figlio de Paugrasio: Gennari? Gen, Sge m’appel monsiù StoppteJ.
Gia. Tu qua Stopptel? tu sì Gennarino, lo...
Gen. (con precauzione) (Giampà, ve guarda la lopa maesta che ttiene 1 statte zitto, ca sino mme scombine. Cca hanno da essere tutte giuvene furastiere.)
Gia. (Aggio capito.) Bonsesuarro, bonsesuarro a Monzù Stopptel. (via) ^.
Gen. (dando la moneta a Madama) Rèsevè si greo.....
Mad. Tre-biea. >
Min. Mon’zù?.
Mad. (suona come sopra)
Scio. Comande Monsiù?. „
Min. Portate n’ autrc di questre piatanze. (mo’ j stra il piatto ove ha mangiato)
Scio. Tudsuit. (entrando iieita por tua dritta) Macarook o’gratfè.
Cor. (a Milord) Che parasita ch’è costui! (indica Minichino).
Min. Divora t
Car. (acoostandosiaUo stesso) Queste vi vande sona tròppo scarse per voi. \
Min. m&BQ;.quatto corrine auje pìàite X; ÀjerC