Giov. (Lo bì?)
Leo. (Maledetto!)
Pul. No, grazie: ho fatto poco prima digiunò in un caffè.
Baro. Dove? al caffè d’ Europa?
Pul. Si, ho fatto digiunò alla fru.... alla frusciata.
Cas. (suona come sopra)
Pul. (infastito) Vuè qh! sti smorzature te Ifè stipate pe sto momento t
Baro. (invitandolo) Via sedete...
Pul. Ma vi ringrazio, non voglio scomodarvi.
Baro. Ma via... (cònducendolo a tavola)
Pul. Non voglio no: non v’alzate per causa mia... statevi.
Mac. E cchi se sose? te può nfurmà...
Baro. Ma andiamo...
Pul. No... no... lasciate sta. (prende Macario pel braccio lo sbalza impetuosamente ed egli siede)
Mac. Co tutta polizia!
Baro. Ah, ah, ah!
Leo. (risentita dice tra sè) (A tavola con noi! mi verrebbe voglia di mettermi in carrozza e partire!)
Mac. (ironicamente) Barone!, si commannate ve servo io, ve faccio da cammariero.
Pul. No, non tenco appetito, grazie.
Baro. Oh! oh! assaggiate qualche cosa mo..
Pul. Ma se sto pieno fino alla gola...... cheste che ssò? eva cotte.... la mia antipatia, non li pozzo manco vedè pittate... (ne divora una quantita.quindi mette mano al piatto di Leo. della ragazza, di tutti, poi