si Investilo nessuna mi potràconosqere; era quasi notte, uscii a stento dalle acque dei Tevere, la fortuna mi ti fece incontrare 9 mi salvasti... ebbene; una simile avviatura m’ha fatto cred’jo cangiar di fisonomia: guarda, la paia toletta è dimenticata all’intutto.
Lui. Ma che perciò? ( affettuosa) sempre siete ^ quell’atnabile Rodrigo,. quei buon padrino, vado a prendervi la colazione.
Rod. Cavoli secondo il solito?
Lui: No,zuppa, e zuppa’ finissima pel mio padrino. (entra)
lJòd. Costei ha principiato ad innamorarmi...ah! pur troppo è vero: la vita campestre è inapprezzabile; quando io era ciò che era, alia mia tavola non maqcava niente».. tuito era prelibato, tutto sublime, ed il mio stomaco trovavasi sempre languente!..ora che mangio cibi grossolani, mi sento robusto come un toro.
Lui. (ritorna con rustica zuppièra) Qua è la zuppa per voi, mio caro padrino!
- Rod. Non chiamarmi padrino, te l’ho detto mille
volte... chiamami Giacomo, potresti compromettermi.;,
Lui. Ecco; l’ho tenuta in caldo, e l*ho fatta con pane bianco all iqeaputa di mio zio.
Rod. (mangiando) Bravo la mia Luigiaf non-credeva che fossi così buona.
Lui. Ciò che fo,per voi non deve sorprendervi: siete stato sì buono per me...
Rod. Buono per te!... e non era questo l’obbligo mio?
Lui. Ah! vorrei che fosse in mio potere di alleviare la vostra pena.
Rod. Ma non è poi tanto pesante; nella mia posizione una sola cosa Ai rammarica ed è la mia