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Paggena:Altavilla - Li ttre epoche.djvu/34

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Giù. Ah! quanto pagarriana mbriacatella de vino buono...

Lui. Nemmeno qai anima vivente! 4bì innno detto cbe U mio padrino, il signor Rodrigo sia dentro...

Giù* (fiatandola > Non me nganno: Luigia, sì ttu?

Lui. E voi qui signor Giuseppe?

Giù. So benuto a annettere sta nferrìata a sto barcone che sporge ncopp’ a,lo fiimé.

Lui. ( cavando fuori la testa ) E pericoloso, non v’ è nessuno impedimento’ e con facilità si può cadere.

Giù’. Zieto Giovatane sta a la massaria?

Lui. Precisamente: sono dieci giorni cbe sera per sera venite a fare il vostro giochetto alle carte,ed assicuratevi che ha di voi tanta stima, che... giustamente per altro, giacche quando le persone meritano rispetto, non si può fare a meno di trattarle con affezione.

Giù. Quanto sì brava, quanto sì amabile! ( abbracciandola )

Lui. ( mostrandosi restio) Signor Giuseppe...

Giù. Non ne pozzo fa a mmeno: la bontà tloja se inmereta auto cbe ccbestol ma perehè sì tenuta eoa? a pporlà fuorze.denare d’affitto de la masseria?

Lui. Oibò, porto danari sì; ma non sono di mio zio; sono miei... miei sudori, miei Menti.

Giù. Comme? spiegate.

SCENA IR.

Pangbazio, Alfredo, e Rodrigo dal di dentro quindi Antonino.

Mf. ( a pièna voce) Alla salute di Rodrigo.

Pan. ( c,s ) Che ppozza campà pe ccient’anne.