La diceria di una Dama milionaria con la testa di morte, non si sa ancora da chi, o perchè inventata, era nel 1843 l’oggetto di tutt’i discorsi dei Napolitani. Ella, diceasi, che abitasse la Riviera di Chiaja, la quale in que’ giorni più che mai era battuta da una folla di giovanotti nobili e plebei, ansiosi di veder la Dama, e di prendersi il milione. Si soggiungea che coprisse lo schifoso volto con una maschera bellissima; chi dicea accompagnata da un vecchio che ignoravasi se padre le fosse, o zio; altri soggiungea esser venuta così com’era al mondo, perchè la madre avea pianto lungamente sula tomba del marito; diceansi in fine mille altre cose in mille sensi diversi a seconda della immaginazione di ciascuno. Questa diceria, così atta ad esser trattata per le scene del teatro S. Carlino, mi offrì l’argomento di questa Commedia, la quale fu da me scritta nel breve spazio di tre giorni.