za, é dm carattere lepido; ma se delibo dir ' telaisincera il suo grazioso «pitelo c pokrona » li sta bene adattato, perchè veggo che sei stata poltrona nell’ accogliere uno iio Che p^ima lasciasti a coitio la terra, ed oggi'
< rivedi in una condizione così vistósa Efté (contuttorsussiegfl) V’ingannate, mio gen-. tilissimo zio; la somma educazione, gii eier vati seniimenji sono latera guida del mio, nobilissimo cuore.
Bùir. (a Pul. e Lòr.) Còme pària bene, eoa che1.
? recisione! a Pui. sottovoce) (c 1 miei nobili.seoti ’ menti! » oh! cara quella zappa, si è fatta dimenticare.r. Ah! come soffro... veder tante caricature!..)
SCENA VII.
Anselmo e detti indi Raimondo.
Ans’ (ad Err,.) Eccellènza, questa lettera ve la
manda la signora Contessa.
Eì'r. (con, tutta galanteria apre la letterale adopra It lenti.per scorrerla). Lor. (a Pul.) (Vedete,vedete; sì àdopraoo anche le Ieì\ii!)
Pul. (E non po essere che cchella tene lircristalle
• appannata!) t,
Etr. (legge) « Avete usata una quasi mancanza a « non restituirmela visita. >..Ah bestia, su' perha! sentite signor marito? si chiama mancanza perchè non siamo andati a ritrovarla.
Bar. Maoion è poi 4<anto’d.elitta;è ua espressione di confidenza; ella ti stima, e.’.
Err. Siete un asino anche: vói. Non si scrive così ad una dama conosciuta.