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Paggena:'E guarattelle.djvu/31

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za, si guarda attorno, si precipita sul letto e baciando la piccola morta) Morta!... Morta!... (Resta lungamente abbracciato al corpicino della ragazza. A un tratto si alza automaticamente, avvicina un tondo ai piedi del letto, prende la lampada votiva dal canterano e la pone sul tondo. Si avvicina alla morticina e con amorosa pietà le accarezza i capelli, le congiunge le mani, le chiude gli occhi, la bacia. Un sorriso di sfiducia gli sfiora il labbro, dondola il capo e con disprezzo guarda il teatrino, i pupi sparsi per terra, e col piede li spinge lontano. La porta si apre e appare Virginia. D. Raffaele ha un sussulto, guarda la moglie, questa abbassa il capo; poi guarda il cadaverino, indietreggia, sparisce nella via. Don Raffaele fruga nel tiretto del canterano, prende il velo e come un automa copre il corpo della figlia. Cade in ginocchio dinanzi al letto, ed erompe in pianto, abbandonando il capo sul materasso).

Cala la tela.


Napoli, 16-24 luglio 1909.