Cenerentola
MENOTTI BIANCHI
CENERENTOLA
GHIRIGORO IN UN ATTO
NAPOLI
LIBRERIA EDITRICE BIDERI
S. Pietro a Majella, 17
1908
MENOTTI BIANCHI
CENERENTOLA
GHIRIGORO IN UN ATTO
NAPOLI
LIBRERIA EDITRICE BIDERI
S. Pietro a Majella, 17
1908
Estratto de la Tavola Rotonda, anno XVIII, n. 23-24, giugno 1908
A
BIAGIO CHIARA
PERSONE
Cbnk*rntola
Aldo conte Del Giglio
Dokka Giosbppina
Anna
Sofia
Amaua
(’’EPOCA PR»r<T*’’) la seuna
Su una scdiolina spagliato, sotto la cappa del camino, siede Cenerentola, giovane, bionda, melanconica, con le vesti lacere, tremante di freddo. È assorta nella lettura di un libro, alla fioca luce d’una lucerna, che pende dalla cappa del camino.
In fondo, sulla sinistra, un letto con scanni, e un misero pagliericcio, con una, coperta di lana grezza. Sulla destra una porticina. Sul iato destro della scena una porla e una finestra.
È notte alta, d’ inverno.
ATTO UNICO Scena l.
Cenerentola
[Legge il libro aperto sulle ginocchia). « La fata disse, allora, a Cenerentola :
— Ebbene ! Ecco di che andare al ballo; non sei contenta?
— Sì, ma ci andrò così, coi miei brutti vestiti ? »
[Sotto la porticina, n fondo, appare una vecchia, con uno scialle in testa, ed à in una mano un piatto e nell’ altra le legna per ardere. È donna Giuseppina). Scena li.
Cenerentola 6 Donna Giuseppina
Cenerentola
[Continua l<t lettura), « La comare sua non fece che toccarla con la sua bacchetta, e nello stesso istante, i suoi vestiti furono cambiati in abbigliamenti d’oro e d’arg-ento, tutti ornati di pietre preziose. Le diede, quindi, un paio di scarpettine di raso, le più preziose del mondo».
D. Giuseppina
Vuoi troppo !
Cenerentola
[Con sorpresa). Voi, donna Giuseppina? La mia buona fata !
D. Giuseppina
La tua buona fata, che non potrebbe accontentarti come vorrebbe! Ma, in cambio dei vestiti d’oro, ti ò portato un buon piatto di carne, con una fettina di frittata. Tò, subito; prima di recarti questo po’ di cibo, te F ò riscaldato.
(’’Cenerentola prende il piatto’’). Ho portato anche le legna. Mentre tu mangerai, io accenderò il fuoco .(S’avvicina al camino, e vi depone le legna).
Cenerentola
Quanta roba! Voi pensate a tutto. Io debbo ogni cosa a voi. Voi m’ avete ingegnato a leggere, e voi m’ avete fatto conoscere tante cose, che io prima ignoravo.
D. Giuseppina
[Soffia sulle legna). Leggevi?
Cenerentola
Sì.
D. Giuseppina
ll tuo libro preferito?
Cenerentola
É tanto tempo che lo leggo, ogni sera, prima di andare a letto.
D. Giuseppina
Quel libro ti farà male. Perchè anche
tu sognerai il figlio del Re. Cenerentola
Non sono anch’ io ima Cenerentola? Non mi chiamano, forse, cosi le mie sorelle ? Ed anch’ io sogno questo giovane biondo, forte e buono. Ed io so che verrà. E l’attendo, tutte le notti!...
D. Giuseppina
Piccola folle ! E, intanto, non mangi?
Cenerentola
Non ò appetito.
D. Giuseppina
È sempre così, quando si è stati digiuni tutto il giorno...
Cenerentola
Più tardi... Quando andrete via voi. Ora
10 metterò accanto al fuoco. E parleremo di tante cose, di tante cose... ( Va verso
ll camino). Lasciate fare a me, Donna Giuseppina. Questa cappa, che è tutta la mia casa, non conosce che me sola.
[Donna Giuseppina si allontana Cenercntola siede sulla sediolina, e sofia sulle legna, che subito s’accendono). Avete visto?
D. Giuseppina
La colpa è di noi, povere vecchie, alle quali manca tutto, persino il fiato. E la tua madrigna, è rabbonita con te ? Le tue sorelle ànno sempre 1’ antica ostilità?
Cenerentola
La mia madrigua non ama che Sotia ed Amalia, Per loro, vesti di seta, oro, divertimenti. A me, quest’angolo della casa, oscuro, povero... Ma non era così, quando vivevano mio padre e la mia buona mamma. (’’ Si asciuga una lacrima ’’). Ma io le amo lo stesso.
D. Giuseppina
(’’L’abbraccia con slancio’’). Povera creatura ! Tu sì che 1’ avrai il tuo figlio di Re ! Tu meriti tutte le dolcezze ! Ma perchè non esci qualche volta ? Il tuo piccolo re non sa la tua casa. E forse ti cerca con la stessa ansia... Come si fa a cercarti in questo buco oscuro ?
Cenerentola
[Con semplicità). Allora non verrà mai
il figlio del Re? — 10 —
D. Giuseppina
Nei tuoi sogni, sempre verrà!... Ma, in vita non ò cosa tanto facile... Te l’ho detto: bisogna mostrarsi, farsi vedere come si fa con i gioielli nelle bacheche.
Cenerentola
Allora resterò sempre così?
D. Giuseppina
Perchè ?
Cenerentola
E come volete eh* io possa uscire, quando debbo compiere i più vili servizi: lavare, spazzare, rassettare..... Io sono la
creatura umile della mia casa, ed ò per letto questo giaciglio. Come volete ch’io diventi bella ? Potessi almeno essere carezzata dalla mia madrigna eli’ io amo
tanto..... Ma no.. .. i suoi baci non sono
che per Sofia ed Amalia.
D. Giuseppina
Povera, cara anima torturata! Non ti lagnare così !
Cenerentola
Io non mi lagno del mio lavoro; ma vorrei essere amata. Ho bisogno di essere tanto amata! Che melanconia! Perchè mi chiamano Cenerentola? Mi deridono tutti.
D. Giuseppina
Tu ài tutte le bontà nell’ anima. Tu sei la più bella tra le tue sorelle. Anche nelle umile vesti di abbandonata, sei bella! Figlia, bisogna sperare!
Cenerentola
Le mie sorelle, sono andate ad una festa. Le ò vestite io; ed io le ò ornate di tutti i loro gioielli. Ho voluto che fossero belle, e che fossero felici !
D. Giuseppina
E la tua cena ? Non t’ ànno dato la tua cena?
Cenerentola
Sì: qualche avanzo. Io mangerò quello che m’avete offerto voi; ma più tardi, quando sarete andata via.
D. Giuseppina
Così, tu mi discacci?
Cenerentola
Oh, no ! Voi siete la mia sola amica.
Io non parlo che con voi sola... D. Giuseppina
Ma è tardi, ed io debbo andare. E tu che farai? Te ne andrai a letto?
Cenerentola
Non posso. Debbo aspettar loro. Continuerò la lettura della mia fiaba.
D. Giuseppina
E poi aspetterai il tuo figlio del Re? E se verrà a rapirti questa notte ?....
Cenerentola
[Sorridendo). Troverete la lucerna spenta, e questo libro incenerito sul caminetto. [Donna Giuseppina si alza f e bacia Cenerendola). Vi fo lume.
D. Giuseppina
Lascia stare : io so la via. Ogni sera qui, vicino al fuoco, con tua madre, la povera perduta, si parlava tutta la sera. Le raccontavo tante storie. E tu le saltavi sulle ginocchia, con i bei capelli d* oro...
Cenerentola
[Prende la lucerna, e s’ avvia). Vi faccio strada. — 13 —
D. Giuseppina
Come vuoi. Tanto, non ci riuscirei a persuaderti. Io esco dalla porticina per la quale sono entrata. (Escono dalla porticina a destra).
Scena III.
[Cenerentola poco dopo rientra. Riattacca la lucerna alla cappa del camino, e ritorna a sedere sulla sua sediolina, accanto al fuoco. Indi prende il piatto, e si dispone a mangiare. Da lungi sale un suoyio di violini. Cenerentola depoìie il piatto, e va verso la finestra. Indi ritorna).
Non ò fame !
[Riprende il libro, e lo riapre sulle gl nocchia. Legge :) « La scarpetta la porta« rono alle due sorelle, che fecero tutto « il possibile per farci entrare il loro piede,
« ma non ci riuscirono. Cenerentola, che « le guardava, e che aveva riconosciuto « la sua scarpettina, disse ridendo:
« Fatemi vedere se mi va bene !
« Le sorelle cominciarono a ridere, e a « canzonarla. Il gentiluomo che faceva « la prova della scarpettina, aveva guar« dato attentamente Cenerentola, e tro— 14 —
« vandola bellissima, disse che ciò era «giusto, e che aveva l’ordine di pro« varia a tutte le giovinette. Fece sedere « Cenerentola, e accostando la scarpina « al suo piccolo piede, vide che ci entrava « senza sforzo, e che le si andava adat« tando, come se fosse stata di cera ».
(Sente rumore nella camera attìgua, dove una sedia cade. Ella s’ alza spaventata :) Chi è?
(Sotto la porta appare Aldo. Ella indietreggia. Aldo in marsina, elegantissimo, indossa una pelliccia.
Scena IV.
Cenerentola e Aldo
Aldo
(Facendole segno di tacere, avanza lentissimamente, silenziosamete). Zitta !...
Cenerentola
(Indietreggiando sempre, atterrita, ansiosa, ’pallidissima). Chi siete ? Chi volete ?
Aldo
(’’Sottovoce, tremante’’). Perdonatemi !.....
Non temete... Io andavo al piano superiore, da un mio amico. Sono stato inseguito per le aralo... Ho trovato socchiusa la vostra porta... Non temete!... Uscirò subito.
Cenerentola
[Tremante ancora, pallida). Io 30ll0 sola... Mia madre è fuori... Avevo lasciato l’uscio accòsta to, pel timore d’addormentarmi... Sono sola...
Aldo
Non temete... Vado via subito...
Cenerentola
(’’ Rassicurata nn poco’’). No, aspettate. Potrebbero farvi del male... Non voglio esporvi ad un pericolo...
[Corre olla finestra e guarda sulla via). Non v1 è nessuno. Potrebbero essere nascosti sulle scale. Avete chiuso la porta?...
Aldo
Ho chiuso bene. Ma ora uscirò... Non temete.
Cenerentola
(’’Senza più timore’’). Oh, no ! restate un poco. Sarete più sicuro. Siete pallido ! Volete sedere?
Aldo
(’’Siede’’). Grazie ! — 16 —
Cenerentola
(’’Osservando il suo vestito’’). Venite dal teatro ?
Aldo
No; da una festa in casa De Very.
Cenerentola
Dai signori De Very ? Oh ! anche mia madre è là, ed anche le mie sorelle.
Aldo
(Guardando intorno la stanza poverissima). Le vostre sorelle V
Cenerentola
Sì : Amalia e Sofia.
Aldo
Ah, le signorine Boreni ? Ho avuto l’onore di ballare con loro.... Poi sono uscito. Dovevo andare da un mio amico, qui sopra. Ed ebbi la brutta sopresa...
(’’Dopo un attimo di pausa’’). E così le si’ gnorine Boreni sono vostre sorelle? Mi fa piacere.
(Osserva le vesti povere di Cenerentola,
preso da uno strano dubb io). Cenerentola
Le avete trovate belle? È vero, che sono molto belle?
Aldo
Oh, tanto!
(’’È indeciso; vorrebbe dir qualche cosa’’). E voi, signorina, perdonatemi... se... Come...?...
Cenerentola
V’ intendo. Voi volete chiedermi perchò io stia in questa camera buia e misera, mentre le mie sorelle... Ah, io sono la Cenerentola della casa!... (Sorride, ma con infinita tristezza).
Aldo
La Cenerentola?!
Cenerentola
Sì; io sono l’ancella delle mie sorelle, e della mia madrigna!
Aldo
Voi?
Cenerentola
È un destino strano, e anche doloroso.
Io sono abbandonata... qui... Aldo
[.Aitandosi, va da presso). Come? Voi? Così bella, e così misera! Oh, la Cenerentola ! Ricordo quella fiaba che mi raccontava mia madre, quando mi voleva addormentare : « C’era una volta un geu* « tiluomo, che aveva sposato in seconde « nozze una donna, la più altera e più « orgogliosa che si fosse mai veduta ».
Cenerentola
Ma sì! Ma sì! Comincia proprio così la fiaba. {Prende il libro).
Ecco, leggete.
Aldo
{La fissa con un sorriso). E voi leggete quella fiaba, ancora?
Cenerentola
Sì, perchè v’ è racchiuso tutto il mio destino.
Aldo
Vostra madre?...
Cenerentola
Aldo
E le vostre sorelle?
Cenerentola
Non so se rai odiino. Certo, mi disprezzauo. (’’Aldo la’guarda, con infinita dolcezza’’). Perchè mi guardate cosi?
Aldo
Perchè mi pare di trovare nella vostra tristezza, una tenerezza influita!...
Cenerentola
[Chinando, con semplicità pudica, gli occhi). Oh!...
Aldo
Vi offendono le mie parole?...
Cenerentola
[Tace un attimo, poi:). No.
Aldo
E tutta la vostra vita è chiusa qui?
Cenerentola
Aldo
Oh come dev’essere triste, per una creatura come voi, nata per la più pura bellezza! Voi non vedete mai il sole, in questo antro ?...
Cenerentola
Forse... Qualche volta...
Aldo
[Facendosele più da presso). Io sento che le vostre parole piangono di melanconia. Io sento, nel rimirare questo vostro dolore, non so, quasi una sensibilità novella... [Dopo un attimo di silenzio),
Avete mai amato?
Cenerentola
[Con un sospiro, e piena di semplicità). Non mi chiamano la Cenerentola?
(’’Sorridendo’’). Attendo anch’io il figlio del Re...
Aldo
[Commosso). Ah, il figlio del Re, che sposò la giovane bella e disprezzata ? Coni’ è delicata quella figura regale, che asciuga gli occhi che avevano pianto tanto!... Io invidio quel giovane, per tutta la dolcezza che ha dato a queiraniina afflitta.
Cenerentola
Voi?... [À un lampo di tenerezza negli occhi, che ridiventano dolorosi , come per un rammarico improvviso).
Aldo
[Con effusione). Io lo invidio... lo vorrei...
(’’La Cenerentola lo guarda, sospesa’’). Perchè no?... Io vorrei essere quel figlio di Re. Non ho lo spadino, e gii speroni di oro, è vero... ma...
Cenerentola
K voi sposereste la misera Cenerentola?... Ah!...
Aldo
E non la sposò il figlio di un Re?
Cenerentola
Ma io sono povera, e non ho la buona fata che mi provveda di vestiti ricchissimi, con un semplice colpo di bacchetta !
Come verrei a nozze? Aldo
Io sono ricco. Io porrei ai vostri piedi tutte le mie ricchezze!
(’’Le prende una mano’’). Perchè tremate?...
Cenerentola
(’’Con una gioia improvvisa’’). Signore!...
(’’Con tristezza subitanea’’). Oh, no, no! Vi ridete di me. Non è possibile!
Aldo
Tanto possibile, che sarà. Sentitemi. Io vi conoscevo già in ispirito, prima di vedervi ora. Il mio amico, che abita sopra , mi aveva parlato di una bella creatura, cresciuta nell’ombra e nell’abbandono. Ed io ho sentito un gran bisogno di vederla, questa piccola anima dolce, verso il cui dolore mi sentivo spinto da un senso irrefrenabile. E facevo tanti sogni!... Ed ora io vedo per intera la vostra bellezza magnifica e dolente!...
Cenerentola
Anche voi sognavate?
Aldo
Sì; quando voi sognavate di un giovane lontano, e amante, io sognavo di voi. I nostri sogni, inconsci, si sono incontrati, in quest’ora di mistero...
(’’Rimirandola’’). Ma perchè tremate tanto? {Le prende una mano).
Cenerentola
(’’Schermendosi’’). No; non è possibile! (’’Un pianto nervoso le sale alla gola’’).
Aldo
Sentite. Voi avete un dolore, lungo quanto la vostra vita. Anch’io, pur vivendo tra le più ricche eleganze, ho avuto tante lacrime nel mio cammino. E nelle più acute tristezze ho custodito sempre un sogno indeciso e indefinito, nel mio spirito. Un sogno di carezze, di tenerezze vaghe... Poi, quando ho sentito parlare di voi, chiusa neH*ombra, mi parve che voi foste una creatura di mistero, e che da voi mi dovesse venire tutta la dolcezza della vita!... (’’Stringendole le mani’’). Ecco: sono io che vi prego di non volere infrangere questo bel sogno della mia giovinezza !
(Cencrentola tace. È visibilmente commossa). Tu aspettavi il figlio del Re, da tempo. Non lo amerai, ora che è giunto? Io ho tesori che non hanno fine, io ti rivestirò degli abbigliamenti più lussuosi. Io farò risplenderc le più pure gemme, tra il fine lavoro delle tue chiome d’oro!
Cenerentola
Non sono le gioie che io ti chiedo!
Aldo
(’’Stringendola al petto’’). Io so tutto il tuo sogno d’amore!
Cenerentola
Io ho bisogno d’essere tanto amata! Puoi tu darmi un amore infinito?... (Ha come un Insogno improvviso di pianto).
Aldo
Io porrò tutta la mia anima ai tuoi piedi. Io non vivrò che per la tua ebrezza !
(’’Le carezza i capelli’’). Povera anima in abbandono! Tu hai bisogno di tutte le dolcezze. Il mio essere non vivrà che per la tua adorazione! (’’Leprende le mani’’). Povere mani, per tanto tempo gelide nell’ombra ! Ora il mio amore le riscalderà ! (Rimangono qualche attimo avvinti, in soave abbandono).
Cenerentola
(’’Con terrore’’). Ma che ora sarà?... Tu dovrai
andar via?! Ora verranno le mie sorelle... Aldo
Ed io chiederò, dinanzi a loro, la tua mauo di sposa !
Cenerentola
Oh, no! Te la negheranno. La mia madrigna, non accoglierebbe che lo sposo delle mie sorelle.
Aldo
E allora ti porterò meco. Nel mio palazzo, tu sarai la regina...
Cenerentola
(’’Ansiosa’’). No.Va.Gliene parlerò io...Va!...
Aldo
E se non acconsentirà ?...
Cenerentola
Allora...
Aldo
Allora?...
Cenerentola
La misera Cenerentola non aspetterà il messo del figlio del Re perchè le sia mi ll: su rat a la scarpetta... Sarà lei che si recherà al palazzo dove l’attende l’amore !...
Aldo
E lo sai tu questo palazzo? Il mio è un vecchio palazzo nobilissimo. Fra tutti quegli arazzi ricchissimi, fra tutti quei tesori, manca il sorriso della bellezza eter na. Tu sarai la contessa del Giglio !
Cenerentola
(’’Lasciando le mani di Aldo’’) Voi siete il Conte del Giglio? Ah ! Io conosco il vostro palazzo. (’’Rimane silenziosa, attonita’’).
Aldo
Perchè tremi tanto?
Cenerentola
Oh, no! non è possibile... Andate!...
Aldo
(’’Le prende le mani, la avvince a sè’’). Io ti sposo con questo bacio! (La bacia sulla fronte). Ed ora verrai ?... Avrai fiducia in me?...
Cenerentola
All’alba abbandonerò questa casa di dolore, e verrò da te!... {Gli indica la porticina dalla quale è uscita Donna Giuseppina)Da questa porticina .. Non incontrerai nessuno... (Giunto sulla soglia, Aldo la fissa a lungo negli occhi, indi esce. Cenerentola V accompagna con lo sguardo. Rimane un istante, assorta ancora nel suo bel sogno di vita).
Scena V.
Cenerentola, Anna, Sofia e Amalia.
(Di dentro, la madrigna e le sorelle, battono alla porta, e chiamano:) Cenerentola ! Cenerentola !
Cenerentola
(Resta un istante come trasognata. Poi si scuote, prende la lampada e corre). Oh, povera me ! (Ritornano tutte. La madrigna e le sorelle, in eleganti « sorties de balle », inveiscono contro Cenerentola).
Anna
Ma ti sembra questo il modo di farci aspettare ?
Sofia
(’’Ironica’’). S’era addormentata, forse, accanto al fuoco! La fata non era venuta
a destarla ! Amalia
Si abbrutisce in queste fiabe da pettegole!
Anna
Aspetta sempre il figlio del Re!
Cenerentola
(’’Con voce spenta’’). E il figlio del Re, è venuto !
Anna
Che dice quella sciocca ?
Sofia
(’’Ride’’). Ab! Ah!
Amalia
Ali, finalmente! Non attenderai più!
Anna
E non farai più la serva?
Cenerentola
(’’Quasi senza ascoltarle’’). E il figlio del Re è venuto!
Anna
Sofia
Lasciatela fantasticare !
Amalia
Su, via ! Facci ridere un poco !
Cenerentola
(’’Ad Anna’’). È stato qui, fino ad ora. Voleva parlarvi.
Anna
Per dirci che cosa?
Cenerentola
Per chiedervi la mia mano di sposa!
Anna, Sofia, Amalia.
(’’Ridono in coro’’). Ah! Ah! Ah!
Anna
Ti ha burlata!
Amalia
Si è fatto giuoco di te!
Cenerentola
E voi lo conoscete. Voi avete ballato
con lui stasera! Anna
Ha perduto la testa!
Sofia
Abbiamo ballato col figlio del Re! Era iu incognito ?!...
Cenerentola
E se volete sapere il suo nome, ve lo dirò.
Anna
Andiamo! Si chiamava Aladino?
Sofia
Chiomadoro ?
Cenerentola
No: Il Conte del Giglio!
Anna
È impazzita ! Vostra sorella è impazzita !
Sofia
Ah ! Non chiede troppo lei ! Il Conte
del Giglio !... Amalia
Buona fortuua a te!
Anna
Andiamo! Lasciatela! Vaneggia!
Sofia
Io sono stanca. A momenti sorgerà il sole.
Amalia
Cenerentola. Se vuoi sapere com’è fatto
il Conte dei Giglio, te lo dirò io. Abbiamo ballato tutta la notte insieme. E m’ ha fatto anche la corte!
Anna
Zitta! Saresti una sua rivale! (’’Esce’’).
Sofia
Hai fatto un bel sogno! (’’Esce’’).
Amalia
Ti lascio col tuo Conte ! Ah ! Ah ! (Esce. Si sente ancora il brusìo delle voci che si allontanano). Scena VI.
Cenerentola sola.
(Resta immota, a guardare la madrina e le sorelle, che se ne vanno). Siete cattive!... Siete senza cuore!....
(Poi chiude la porta. Si asciuga una lacrima). No, non mentiva!
(Ripiglia il suo libro, va a sedere sul sediolino, sfoglia alcune pagine, nervosamente finché trova la pagina che cercava. Legge:) « La condussero dal giovine prin« cipe, abbigliata com’era. Egli la trovò «ancora più bella che mai, e qualche « giorno dopo la sposò ».
(Chiude il libro. Un raggio di sole entra dalla finestra. La lucerna impallidisce). È l’albal
(S’alza, prende il libro, lo bacia, e lo lancia sul fuoco. Il libro s’accende subito, divampa; indi la fiamma si spegne. Di quel caro compagno, non rimane che V ultima cenere. Cenerentola resta a guardarlo. Indi spegne la lucernxiy e si avvia verso la porticina (’’Scompare’’).