Paggena:Turris eburnea.djvu/3

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CiuL (con fine ironia). Veramente?

Ester Veramente! Quanta cose... quanta cose... e comme

so' stanca (con variabilità). Guardate sti cartoline si ve piaciono.

Giul. [sbuffando). Sì., si..

Ester Ma. 01 nun i'avite guardate neppure.

Giul. (deciso) Ester..

Ester (semplicemente). Comandi?

Giul. Ester, figlia mia, lascia stà no poco sti storie.

Stamm’a senti.

Ester Sento.

Giul. Ester... (cercando come principiare) Ester..

Ester Dunque?

Giul. (irritato). Mannaggia..

Ester (interrompendolo). Mbè?

Giul. (seduto). Niente.

Ester Aggio capito va. M'avit’ ’a di qualche cosa?

Giul. Gnorsì.

Ester E, come al solito, non sapite principiò? Aggio capito (ridendo). E mo v' aiuto io, va! Vedimmo... Cerchiamo. Essere 0 non essere. (con comica gravità). Studiamo. Mi volete a S. Carlo stasera?

Giul. (fa una spallucciata infastidito).

Ester No? Mi volete prestare del denaro? Grazie, non ne ho bisogno, con le lezioni guadagno anche troppo...

Giul. (c. s.).

Ester No? (pensando) E che sarrà? State disperato? Ve servono soldi? Sarebbe un favore ricambiato. Non 1* avete fatto a me quanno venette a Napoli e non sapevo che fa?

Giul. (c. s.) Uffàa..

Ester No? E allora?.. Ci sono! Siete innamorato? Vulite no cunziglio? Eccomi qua. Chi è? Comme se chiamma? addò sta?

Giul. Uffa... Insomma domani io parto e vaco... a Livorno..

Ester (con subita serietà). Ah!.

Giul. Vado a Livorno... e... facilmente... certamente

4 è

vedrò... (arrestandosi).

Ester (che ha lasciato album, cartoline, tutto, piow