Paggena:Teatro - Ernesto Murolo.djvu/14

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4 “ Addio, mia bella Napoli! „

Carlo — loro fratello, un bel giovinotto un po' pallido ma sorridente, allegro. Veste con una certa eleganza. È impiegato in uno "Studio" d'emigrazione in via Piliero; e il suo genere di vita, il contatto e le abitudini diverse, hanno dato alla sua parola, alla sua figura, ai suoi modi, una tal quale signorilità che lo distacca dall'ambiente della famiglia. Come se ne distacca un poco
Il loro vecchio nonno — ottantenne, che ha vissuto l'epoca d'oro della vecchia Napoli borbonica e che trova sempre modo di ricordarla e di confrontarla con gli usi, i costumi, le idee della Napoli moderna.
Don Alfonso Bugni — Antiquario, un bel vecchietto arzillo, furbo. Ha un tic nervoso che si accentua quando gli si contesta l'autenticità d'un oggetto antico.
"Speniello" — è il giovane della sua bottega, ragazzone idiota e burlone.
Totonno — detto "cap'auciello" marinaio, una specie di colosso buono, ridanciano, dalla pretta ed incomprensibile pronunzia vernacola che, a volte, scivola nel gergo. Nella scena ultima egli si sforzerà sobriamente di farsi comprendere da Miss Mary, che attonita, con la bocca aperto al sorriso, lo ascolterà senza comprenderlo.
Francesca — lavandaia, sua moglie,
"Cerefuoglio" — un monello, in abito votivo. San Ciro lo salvò da un malanno, e i genitori s'affrettarono — com'è usanza — a vestirlo col saio che indossava il Santo.
Giuvanella"matina matina, " popolana.
Tummariello — suo figlio. Un altro monello, lacero, sporco, ma dagli occhietti vivacissimi. Ha la testa fasciata come in un turbante bianco conseguenza d'una famosa caduta.
Nunziata — è una " figlia della Madonna" , raccolta in casa di Giuvannella. La bambina è in vesti rattoppate, dimesse, ma pulite. Sembrano un po' tristi gli occhi grandi e neri.
Maddalena — La cameriera di Miss Mary, assunta in servizio per due mesi di loro permanenza in Napoli.