Paggena:Storia vecchia - Assassina - Pergolesi - Carlo Netti 1914.djvu/322

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Giudizi della stampa


È sopratutto confortante rilevare come dei giovani scrittori, sottraendosi ai pregiudizi! della letteratura ufficiale, ed all’influsso delle diverse scuole più o meno simboliche e più o meno ibseniane. lavorino per il teatro accostandosi semplicemente alla vita.

L’altro giorno abbiamo lodata la commedia del Murolo che era per noi un ignoto, ed il pubblico di Roma l’ha applaudita con calore per parecchie sere consecutive. Ora dobbiamo lodare il lavoro di un altro giovine, parimenti sconosciuto tra di noi, Storia vecchia di Carlo Netti.

Anch’egli non ha preteso di scoprire nuovi orizzonti o di risolvere nuovi problemi; non si è fatto neppure banditore di una nuova psicologia, e non ha assunto le pose del filosofo. Si è limitato invece a sceneggiare, come lo dice il titolo, una storia vecchia, cioè un fatto comune, ma osservandolo e riproducendolo direttamente dalla caratteristica vita napoletana. E non dico che la commedia del giovine Netti sia perfetta, tutt’altro. Intanto avrebbe potuto essere meno prolissa. Quattro atti sono troppi per la sua vecchia storia. Tre sarebbero stati sufficienti.

Ma non importa. Egli è riuscito ugualmente a non annoiare il pubblico che ha applaudito alla fine di ogni atto, ciò che significa che si è interessato e divertito.

Anche nella commedia del Netti la trama non ha alcuna importanza. Tutta la sua attrattiva è riposta nei dettagli e in quella mescolanza del comico e del sentimentale che i giovani reattori napoletani mostrano di saper usare così bene.

Non si tratta, infine, che di un matrimonio contrastato, tema di cui a teatro si è fatto, in ogni tempo, grande abuso, ma che offre modo all’autore di Storia vecchia di riprodurre usi e figure di schietta vita napoletana.

Carmela ’a mercante, scaltra donna che fa l’usuraia, non vuole che