dei capelli; quantunque fin quasi alla metà del settecento, si portasse la parrucca coi capelli spioventi, avanzo del costume del secolo precedente, e quella a codino. Riguardo alle sue qualità morali, scrive il Villarosa: "Fu il Pergolesi di aspetto gioviale e dimesso, ed al riso inchinevole anzi che no. Dotato d’un infinito spirito religioso; ma sopratutto una delle maggiori lodi la meritò per aver sempre di sè bassamente opinato, non mai invanendosi dei tanti encomi, che essendo ancor giovane, gli venivano profferiti, specialmente da Vecchi maestri dell’arte armonica".
In calce alla caricatura del Ghezzi è scritto "Sig. Pergolesi compositore di Musica Napoletano il qle è bravo assai et è morto in Napoli il dì 8 feb.° 1736".
Il Principe Caracciolo d’Avellino, Gran Cancelliere del Regno e Ministro Plenipotenziario dell’Imperatore.
Ferdinando, principe di Stigliano. Grande di Spagna, Gentiluomo di Camera d’Esercizio di Carlo III, eletto nel 1734 Cavaliere di S. Gennaro; nel 1738 cavallerizzo maggiore del Re.
Nicola Capasso nacque il 13 Settembre 1671, nel Casale di Crumo, non molto lungi dalla famosa "Atella Campana".
Essendosi dapprima incamminato per il sacerdozio, non si sa perchè non avesse, poi, voluto ascendervi, contentandosi di vestire per sempre l’abito talare. Nel Gennaio del 1717, succedette a 1’Aulisio nella cattedra primaria di Giurisprudenza e s’acquistò gran fama con i suoi responsi pieni di erudizione e di filosofia.
Tra le molte opere che di lui ci sono rimaste, meritano specialmente di essere ricordate le sue poesie satiriche, scritte contro certi personaggi illustri, dei quali qualche volta attaccava anche "i particolari difetti" così dicono i suoi biografi "con espressioni troppo frizzanti".