Spezza la musica
Il signore del baule (tasta di nuovo la valigia, allibisce) – Uh! (Pausa. Sospira) Pazienza!
Il facchino (si riaccende tranquillamente la pipa).
Il signore del baule – Beh, facchi’…
Il facchino – Che vvulite?
Il signore del baule – E vuoi portarmi questa cassa a bordo?
Il facchino (non risponde, e lancia boccate di fumo).
Il signore del baule – Ti dò i sigari, via…
Il facchino – Io fumo ’a pippa.
Il signore del baule – Che bella grazia: e che cosa vorresti?
Il facchino – C’è la tariffa. Quattro lire a collo. Quante so’? Due colli…
Pascale – Quatto puzine[1] e seie fazzulette! (Ride) È venuta ’a lavannara!
Il signore del baule – E va be’, portami solo la cassa. La valigia la porto io.
Il facchino – Subito. (E fa per sollevare il baule. Si odono violenti colpi di frusta. Poi il rumore di una carrozzella che si ferma. Quindi una voce di donna). La voce – Facchino! Facchino!
Il facchino (lascia di colpo il baule, che cade con un rumore sordo. Entra una signora elegantissima. Il facchino le si avvicina sberrettandosi).
La signora – Prendi il bagaglio dalla vettura.
Il facchino – Subito! (Corre a destra).
Il signore del baule – Che farabutto! (Si avvicina al doganiere) Scusi, ma non vi sono altri facchini?
Il doganiere – Ci sono….
Il signore del baule – Ah! (Come dire: Meno male).
Il doganiere – … Ma tra la partenza del «postale» per Palermo, e l’arrivo del «Lituamia» dall’Egitto, sono tutti da quella parte…
Il signore del baule – Ed allora non ci sono! (E passeggia nervosamente).
La signora (al facchino che attraversa lo spiazzo, con un piccolo baule sulle spalle) – Prima classe, cabina numero ventiquattro.
Il facchino – Va bene.
Il signore del baule (a lui) – Di’, scendi presto, così prendi pure la cassa mia.
Il facchino – Signò… vulite essére purtate ’a cascia? Mi dovete dare quattro lire e nu saciccio.
Il signore del baule – T’ ’o dongo, abbasta ca faie ampressa!
Il facchino – Lasso sta cascia, e torno. (Sale la passerella, e scompare nel boccaporto. La signora lo segue, ma s’incontra con il maestro di casa del «Washington», che le chiede i documenti. È entrato, frattanto, uno scaricante, tutto nero di carbone, il maglione accollato e la giacca sulle spalle).
Lo scaricante (si avvicina a Pascale) – Damme nu piezzo ’e stocco ’mmiez’ ’o ppane.
- ↑ puzine: polsini.