Paggena:Pulcinella duellista notturno - F.lli De Martino.djvu/9

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Col.  E si vuje mme volarrissive pe mogliera… o maramè! Avite ditto ca me volite!… oh che faccia tosta bène mio! Mme so fatta rossa rossa.

Gio.  (Bravo)! Non dubitate buona giovane, che vi prometto appena D. Giovanni avrà sposata la vostra padrona, voi sarete sposa di Pulcinella.

SCENA VI.

Pulcinella D. Alfonso e detti.

Pul.  (di dentro). Ehi staffieri, Cocchieri, Palafrenieri, carrafe e bicchieri, e tutte le cose che fenettero ajere.

Alf.  Favorite D. Giovanni.

Pul.ad Alf.  Voi chi siete, il mozzo di stalla?

Alf.  Oh, no… Io sono il padre della sposa.

Pul.  Siete una bestia.

Alf.  Grazie. E perché?

Pul.  Perché entra un cavaliere mio pari, e non gli si fa trovare la tavola preparata.

Alf.  Oh, oh. Quando sarà tempo sarete servito.

Pul.  E chi è cotesta piccola pipistrella?

Alf.  Costei è la fantesca.

Pul.  Ah, Francesca se chiamma.

Col.  Sò la serva signò.

Pul.  E se siete serva, io sono un caprio febbricitante amoroso, che vorrei fare un ircocervo.

Tutti.  Ah, ah…

Alf.  Pulcinella?

Gio.  Signore?

Pul.  Gnò?

Alf.  Io chiamo il servo, non voi.

Pul.  E che saccio. (E tu rispunne sabeto n’auta vota) (a Giovanni).

Alf.  Che ha detto il vostro padrone?

Gio.  Ha detto che vuol vedere la sposa.

Alf.  La sposa: eccola appunto.

SCENA VII.

Eleonora D. Lopez e detti.

Alf.  Avanzati cara figlia, ecco lo sposo tuo. Inchinati fagli un complimento.