Paggena:Opere edite ed inedite di Luigi Coppola.djvu/60

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Non v’ha maggior dolore
Che ricordarsi del tempo felice
Nella miseria. *
Dai»
O de’ primi anni miei cara memoria,
Quando era giovinetto e andava a scuola,
Quando sapea ridir tutta una storia,
Senza mettere in fallo una parola;
Dove sei più ?... mio povero cervellol
Ahi ! t’affatichi invan, non sei più quello.
Era poeta allor, versi scrivea
Da far roder le costole ad Omero;
Per la mia testa non passava idea,
Non s’affacciava il menomo pensiero,
Senza che io non l’avessi pria di botto,
Qualunque ei fosse, a poesia ridotto !
Versi facea se stava a pranzo o a cena,
Versi ai teatro ed alle passeggiate;
Va’si dovunque: avea la testa piena
Di rime sparse, d’inni e di cantate !
Per fin rammento che una volta in letto
Sognando non so che, feci un sonetto !
Ho scritto sopra tutte le materie
E per nozze, e per morte, e per amore,
Ho scritto cose buffe e cose serie,
Versi di gioja! e versi di dolore t
Album non v* ha, non V ha giornale o strenna,
Che non abbia sofferto la mia penna !