Paggena:Opere edite ed inedite di Luigi Coppola.djvu/53

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Si firn chiamar, Voi lo sapete come;
Si chiamali |k’I* modestia... ililettanti !
(,’lii;miai* diletto (ma ci vn»*l coralio),
Ciò clic soltanto c del diletto oltraggi,, j
Ma non vedete clic dovunque andate,
Vi si fa, cari miei, burbero ciglio;
>i siete quei che in società portate
Dappertutto la noja e lo sbadiglio !
Meglio un maestro perderia la maiin
Che accolli paglia re un dilettante al piano.
Chi vuol cantar da bassi», ed ha di basso
Una cosa soltanto, la statura.
Chi vuol cantare da tenon*, o ahi lasso!
Tiene tanto un vocion da far (mura.
Chi non apjiena va j>er aprir borni,
Crede cantare, ed infelice scrocca!
Chi arriva al rfo, chi al%/h, chi al re, chi al mi;
Chi lo caccia di petto e chi di gola;
Chi studia appena appena da tre dì;
Chi sta da quattro mesi senza scuola;
Chi sta rauco, chi tiene il raffreddore,
E chi sta ancora d’esercizio fuore.
Ma intanto società non v’ ha nè festa
In cui piombar non te li vedi a schiera,
E senz* aver pietà dell’ aitimi testa,
Stonan da cani la serata intera :
E cercando per lor compatimento,
Pietà non hanno dell’ altrui tormento !