Paggena:La morte accanto al tesoro con Pulcinella garzone d'un carnacottare, e nascosto in una botte per salvarsi la vita (1830).djvu/55

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Bar. Che dritto / . . Veramente siete un^bravo Giudice. Gin. Come / Bar. Voi non sapete di legge. Giu. Io non so di legge ! Bar . No, Eie. f Oh che arrogante ) Bar. D temi una cosa , quando si trova un te- soro a chi aspetta ? Giu. Se si trova nel proprio fondo appartiene interamente all’ inventore, se nel fondo altrui metà all’ inventore , e metà al padrone* del foudo. Bar. Ed io sono la patrona del fondaco. Giu. Della casa di D. Elena ? Bar. Che / Mi fate 1’ insempliee ! Poveretto , zuca qui. si accosta col dito. Giu. Eh , scostatevi. Bar. E non sapete la lite, i contrasti, il sequestro.'” Giu. Questo lo so , e so pursuche che dovete desistere dall’ ingiusta pretensione , c dippiu che siete sottoposta per questo capo ad una inquisizione di steli innato . . • Bar. Come ftcl lionato ! Giu. Dit<mi , sapete oi scrivere ? Bar. Oli , allesso mi toccate sulla ripetizione. Giu. prende la carta dalla scattola. Questa fiima è vostra? Bar. ( Che beco/) Questa è la carta de quan- no me vennettc la casa ! *’ Giu . Lo confessate dunque che la casa fu da voi venduta ? Bar. Sì , ma io aveva ragione perchè quella carta si era perduta. '• ‘ . ’ G'ni. E perchè perduta la carM non Joveva p ù

  • aver luogo il contraffa E che ! saracco»! de-

pravato il secolo decima nono , clie faremo di- pendere la validità di un Qontratto , la civile , esistenza delle famiglie dalla fragilità di un foglio di carta ! Eh vergognatevi di una così iui'ftcc morale , e rassegnatevi a ricevere* colla