Paggena:La morte accanto al tesoro con Pulcinella garzone d'un carnacottare, e nascosto in una botte per salvarsi la vita (1830).djvu/29

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bene indisposto, e che mi senTo quasi venula febrc verrò a darvi una mano.

Sim. No no; potete esentacene Signore; «i son io, c credo che basti.

Erg. No, voglio venire assolutamente. Si tratta di prendere un tesoro.

Sim. (Adesso mi toccherà sacrificare anche costui. ) E bene venite... La compagnia c sempre buona. (Ma solo non basto; avrei bisogno di andar accompagnato aneli’ io.)

Erg. A ebe ora avete fatto l 1 appuntamento?

Ele. A mezza notte.

Erg. a Sìmohe. Dunque fatevi dar la chiave.

Sim. La chiave tenetela già per avuta. Adessovado a prenderla. Eie. Si, andate.

Sim. Il Ciel vi salvi buona gente, via.

Ele. j Addlt> *

Erg. Etcna; questi non è uomo; ma c un aregelo del Cielo per te.

Ele. Ho trovato in lui ur* secondo padre. ^

Erg. Dà calmi per poco agli affanni, che iovedo la donna piu felice del mondo.

Ele. E felice per Smrone.:.

Erg. Il quale ti fa padrona d’un tesero.

SCENA IV.

Giudice, € detti..?


Giu. O imone vi fa padrona di ure. tesoro f

Ele. O Oh Sig. Giudice » perdonate r»*.

Erg. Sig. Giudice. r.

Giu. Perdonate voi se importuno soa entrato avcre-do trovata la porla aperta, cd ho avutala temerità di udire una parte del vostro discorso.

Ele. Anzi...

Giu. No cara, parlate., Io adesso non sono it

Giudice, siti r am;oo vostro il. più * si utero,