Paggena:Del dialetto napoletano - Ferdinando Galliani (1789).djvu/22

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XV
 

ler tutti aver in dono i libri dagli autori: abuso cresciuto a segno, che quello scrittore, che commette l’imprudenza di nominarsi, può ben esser certo, che donando perde un libro, niegandolo perde un amico. Or siccome la nostra società non ha altro fondo a continuar l’edizioni de’ più gustosi nostri scrittori divenuti rari, e di molti inediti, che ci siam prefissi di pubblicare, se non che la speranza d’una copiosa vendita, era necessario tenerci nell’oscurità per poter negare a tutti d’esser gli autori, e così salvare gli esemplari, e gli amici. Oltreacchè dalla sola copiosa, o scarsa vendita si può ritrarre l’imparziale e sincero giudizio del Pubblico, e non più dalle lodi, da’ complimenti, o dalle importune richieste di chi lo brami donato. Ed è cosa sicura, che quella edizione di libro, che siasi tutta venduta, avrebbe potuto egualmente bene esser tutta donata, come per contrario non è mai sicuro, che quella, che si è tutta donata, si sarebbe trovata tutta a vendere, ed a smaltire.

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