Paggena:D. Giovanni d'Alverado con Pulcinella rivale d'uno spadaccino, Ganimede affettato, e duellista per necessità (1848).djvu/13

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Vut, E sapete il nuovo Valrerch’fcutcite ?

Lop. Non snptei.

PaZ. Adesso Ve lo fò veder io. Alzatevi*

D. Lopez si alza , Falcinola lo prende per „ /a mano, lo fa calzare, e poi siede ni luo~ x dì £* Lopez» * \ ìj ; y ■ » ^

Lop. Ma questo * « • r M . . . .

Alf. Ah, ha . .Via, non importa ai potè sede- te a quella; sedie* L , yu/l i „ « 

Fui. E così Signori miei.. ' . . >

Àlf. Prima di lutto , diteme come vi ha por- talo il viaggio? ” Tufo Male,;,

Alf» E come f- , • i - ..r^ » k - * . .

Fui. Certi piccoli assassini si sono intromessi nell* scarpe, è; mi hanno strop peggi aie; le piani#. Alf. Assassini ! P ut. Sissignore.

Alf. Pulcinella?' vi P uU Guò,.

G io. Signore l < .< . i ; -, .

Alf. Io non chiamo voi, chiamo il vostro servo* •• Gio. Comandate Signore!. .. - ,

Alf Che dice il vostro padrone ? Assassini»

Gio. Vuol dire, che certi piocoti sassolini si sono intromessi nelle scarpe > e gli. hanno danneg- giato le piante. . r . ì . .

Alf. Oh, tassolini^ non gih assassini. .

G io. Sissignore , il mio padrone è lepido.

Fui. GnorsV , io so lepre, e buje site no gatto

  • maimone. . »<t; : •’ ■ t ■! 5 . * »

Alf. Ma come, non avele viaggiato colla posta? Pud. GnorsV, la posta jeva nnanie f e ouje je- ramo appresso . . - ■ *

Alf. Pulcinella ? P «I. Gnò» *

G io. Signore?

Alf. Che dice il vostro padrone?

Gio. Vuol dire, che per divertirsi, e dar quattro passi a piedi , ha voluto smontare dal legno di posta , e si è un poco' danneggiato,

£1*. ( Oh Cielo , e q nell’orrido ceffo dev T ess#r mio marito 1 ) <. ,

Piul, £ cosi mi# signor# ? ad E leandro.


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