Raffaele Viviani
fargli una domanda incidentale) — Ditemi un po’, voi, che siete un agente… (Si
volge, sorprende l’uomo buffamente aggrappato agli anelli; tra sé) Chi l’ha fatto agente a chisto… (A lui, con dolcezza) Lasciate stare…
La guardia (tocca terra, senza però lasciare gli anelli).
Samuele — Ditemi un po’: come deve regolarsi un marito per fare arrestare la moglie per reato di adulterio?
La guardia — E semplice: deve sporgere una querela al commissario della sezione.
Samuele — Ah, ecco…
La guardia — Ma deve far sorprendere la moglie in flagrante, però… Se no si può anche buscare una contro-querela per diffamazione!
Samuele (sfiduciato) — E chesto ce mancarne[1]: curnuto e mazziato[2]!
La guardia (lascia gli anelli e si porta verso destra, incuriosendosi, ben presto, agli strumenti musicali, che comincia ad esaminare. Entrano dal fondo: Bagonghi, Bettina, Barrella, Gisella e Cadetto, in vesti borghesi e parlando animatamente. Alla vista di Samuele, però, ammutoliscono).
Barrella (avvicinandosi al clown) — Di’… La signora tua dove sta?
Samuele (trasale; ma scrolla le spalle e risponde a mezza voce) — A Messa.
Gisella — E dove sarà andata che a quest’ora non viene?
Samuele (con sarcasmo) — A Pompei… A Montevergine… Alla Madonna dell’Arco… Chi ’o ssape addu chi Madonna[3] è gghiuta!
Bagonghi (a Samuele, confidenzialmente) ― Ma… avite fatto chiacchiere p’’o fatto d’aieressera?
Samuele (con aria innocente) — Macché! Manco na parola. Stammatina muglierema s’è vestuta…
La guardia (prova a suonare la tromba. A quel suono stridulo tutti si voltano sorpresi).
Barrella — Ch’è venuta a ffa’ sta guardia?
Samuele — E venuta a ppurta’ l’ordine ca s’ha dda smunta’[4] ’o circo…
Bagonghi — Pure?!
Samuele (ripigliando il suo discorso) — Stammatina muglierema s’è vestuta e m’ha ditto: vaco a Messa. ’A verità, po’, ’a sape[5] Ddio! (Pausa)…
Bettina (piano, al marito) — E ’o tuscano manco ce sta… (Tutti guardano la «donna serpente» come agghiacciati; Bagonghi le tira il braccio con violenza).
Samuele (guarda a lungo Bettina, poi le dice sul muso, sillabando) Lo so!
Carletto (per creare un diversivo in quell’atmosfera di pesante incertezza) — E comme se cumbina[6] cu ’o spettaculo?
Barrella (con rumoroso ottimismo) — Eh… ma io credo che tanto Giannina quanto Giannetto a momenti verranno…
Samuele (con pacata amarezza raziocinante) — Quando uno alle volte dice: La coincidenza… Chella mo, ched è? una coincidenza… Ma pure ’o tuscano…