Raffaele Viviani
greme[1] ’e sango[2]? Io tengo a muglierema cu ’e convulsione… ’o tuscano ca
l’allarga[3] o cursé… ’o guaglione ca è sparito cu ’o ppane e ’o stocco… Mannaggia… (Lo spinge lontano; non avendo nemmeno la forza di inveire).
Nicolina (strilla, per distrarre il pubblico dall’accaduto) — Andiamo che si principia!
Don Ciccio (accompagnando Samuele alla pedana, con intenzione) — Abbiamo un teatro dentro e un altro fuori.
Samuele (rimettendo la grancassa a tracolla) — Ultimi giorni di nostra sofferenza a Napoli! Le convulsioni di mia moglie al trapezio! Nuovi salti e nuove capriole di Don Samuele, il re della risata! (Guardando verso destra) E ’o guaglione s’ha fumato[4] ’e ddoie lire! (La musica ripiglia; il pubblico continua ad entrare).
Nicolina — A prendere i migliori posti!
Don Ciccio — Soldi alla mano! Soldi alla mano!