Circo equestre Sgueglia
di un ricco sacerdote. Fece opere di bene, aprì ospizi, compì miracoli. Morì
santo. L’anima sua beata dove doveva andare?
Samuele (grattandosi la pera) — Non aveva nessun peccato?
Barrella — Nessuno!
Samuele — Morì santo?
Barrella — Santo! Dunque, dove doveva andare?
Samuele (sbadigliando per la fame) — In paradiso! (Barrella mangia la polpetta. Ad un tratto, Samuele strappa la forchetta dalle mani del compagno e mangia con avida prepotenza le altre polpette che sono nel piatto).
Barrella — Eh, che fai?
Samuele — Sono tutte anime da giudicare. Le mando in purgatorio. (Porge il piatto a Cadetto, mentre il pubblico ride).
Barrella (ripigliando il suo tono da imbonitore) — Dunque Don Samuele…
Samuele — Ah, ah?
Barrella — Siete contento di sposare mia figlia?
Samuele — Sissignore!
Barrella — Benissimo. Allora, sapete il matrimonio che cosa è?
Samuele — È nu guaio! (E sbircia la moglie).
Giannina (acida) — Eh… Chi santo te l’ha ditto[1]?
Barrella — No! Il matrimonio è il legame di due persone che si fondono. Mia figlia si fonde a voi, voi vi fondete a mia figlia.
Samuele — …e resto fonduto per tutta la vita!
Barrella — Nossignore!
Samuele — Sissignore!
Barrella — L’uomo, sposandosi, passa ad una vita migliore.
Samuele — No! Passa a miglior vita!
Pepesce Eh, more[2]! (Ride con i compagni).
Barrella — Nossignore!
Samuele — Sissignore!
Giannina (a Gisella) — Oggi sta spiritoso!
Barrella — Il matrimonio è una catena…
Samuele — Al collo!
Barrella — Nossignore!
Samuele — Sissignore!
Giannina (tra i denti) — Meno male ca ’o ssape[3]!
Barrella No! Il matrimonio è una catena…
Samuele — Al piede!
Barrella — Nossignore!
Samuele — Sissignore!
Gisella (a Giannina) — Sta proprio arrabbiato!