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Circo equestre Sgueglia


Zenobia — Povero Samuele!

Giannina — Se sapeste come mi secca di accendere il fuoco!

Zenobia (gentilissima) — Senza cerimonie: appena finito, vi prendete il mio.

Giannina (conquisa) — Uh, grazie.

Zenobia — No, non ci vuole questo «grazie». Ho comprato un chilo di carboni: mi date i dodici soldi e ve li prendete.

Barrella (sottovoce a Giannina) — Com’è gentile Donna Zenobia!

Gisella (compare dall’ingresso del circo. È la compagna di Barrella: donna non più giovane, rotondetta, con un viso giocondo. Ha un grembiule da cucina. Al marito, con accento romanesco) — Di’, a mangiare.

Barrella (a Giannina, alzandosi) — Neh, se volete anticipare…

Gisella — Senza complimenti.

Giannina — Grazie.

Barrella — Zuppa di fagioli. (Chiamando) Carle’, a tavola. (Esce seguito da Gisella).

Roberto (a Carletto) — He vinciuto[1]. Va’ a magna’.

Carletto — Eh! E m’hè ’a da’ na lira. (I due si alzano; Carletto ripone le carte).

Roberto (mette mano alla tasca) — Tie’, cheste so’ ddoie[2] lire. Damme na lira amme.

Carletto (cava una moneta, l’osserva, la porge a Boberto) — Tie’.

Roberto (osservando a sua volta la moneta) — Aspetta! Chisto è nu nichelio[3]!

Carletto (fingendosi svagato al modo di Boberto) — Ah! E me pareva na lira. (Roberto capisce l’antifona e lo guarda male) Ched è? A tte nu «tre» pareva n’«asso» e a me nu nichelio nun pò pare’ na lira?

Roberto — Gué! m’hè ’a da’ na lira!

Carletto — Uh! (Come dire: Smettila) Me pare ca te l’aggio data. (Esce in fretta).

Don Ciccio (che ha assistito alla scena, a Roberto) — Nun da’ retta, viene a bevere[4].

Roberto (avvicinandosi alla carovana e fissando Nicolina) — Grazie, non ho mangiato ancora.

Marietta (a Nicolina, sgarbata e con tono che non ammette replica, indicandole i resti del pranzo) Leva sta rrobba, portala dinto! (Nicolina obbedisce a malincuore e con gesti che tradiscono il suo nervosismo. Roberto si turba).

Zenobia — Robe’, io preparo?

Roberto (seccato) — Un momento.

Don Ciccio (centellinando ancora l’ultimo sorso di vino, a Roberto) — Jh che paura ca ce faciste mettere aieressera quanno cadiste ’a cavallo! Chella povera Niculina facette[5] a faccia bianca comme a chesta tuvaglia! (Manetta ha un moto di nervosismo, mentre il marito placidamente va appisolandosi).

Zenobia (a Roberto che è soprappensiero) — Robe’, posso preparare?

Roberto — Un momento, ti ho detto!

Giannetto (che è stato fino a quel punto a gironzolare, avvicinandosi a Giannina, che è

  1. vinciuto: vinto.
  2. ddoie: due.
  3. nichelio: sta per nichelino. Vecchia monetina da venti centesimi (Alt.).
  4. bevere: bere.
  5. facette: fece.