Paggena:Agrumi - August Kopisch - 1838.pdf/360

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Pul. E pecchesto aggio ntiso no fieto.

Ser. La Fata Serafinetta io sono, che in una magica disfida con Roselmina, altra Fata potente, perditrice restando, fui condannata dal nostro Demo Gorgone, di restare sotto spoglie di Balena sino a quel giorno che avessi ingojato un uomo innocente alla morte. Quell’innocente tu fosti, che fulminato dall’umana perfidia presso a soccumbere al tuo destino; ma se per te nelle mie primiere sembianze ritorno e l’usato mio potere riaccquisto, farò che sia la tua mano ministra d’una doverosa giustizia, e fulminando la colpa, resterà questo giorno d’esempio a chi del dovere, e della natura ogni legge obliando, spogliò di pietade il suo cuore, sciogliendo alle barbarie tutto libero il freno.

Pul. Oh sie Fata mia bella, che lo Cielo te pozza fa crescere mezza canna lo juorno. E Colombina?

Ser. Sarà tua Sposa

Pul. E chelle doje carniole?

Ser. Subiranno la pena ai loro delitti dovuta.

Pul. E vedarragio?