Flor. So io, so io perché cercate d’esimervi dal cimento.
Raim. Perchè, caro galantuomo, se non sbaglio?
Flor. Perché voi altri forestieri abondate di ciarle, e poco vi dilettate di maneggiare la spada.
Raim. Si è – ah, ah, ah mi fate ridere non volendo. Credete voi Signor Florindo perchè allevato in Toscana mi sia dimenticato di aver ricevuto in Napoli i miei Natali, ed i Cittadini di quell’illustre Metropoli imparano dall’infanzia a maneggiare quel ferro che portano al fianco non gia per solo ornamento, ma per difesa dell’onore della Patria, del Sovrano, e del giusto, ed in essa, per una semplice offesa, e per molto meno di quello che mi avete detto vi sareste guadagnato più schiaffi, e scoppolotti che non avete peli in quel brutto mustaccio.
Flor. E inutile al presente di milantare bravura. Voi non siete che un vile, un temerario, e la mia spada deve levarvi dal Mondo!
Raim. Dunque vi siete fitto in testa di ammazzarmi in tutti i conti?
Flor. Certissimo, e non pochi istanti di vita vi ho donati finora.