Paggena:Agrumi - August Kopisch - 1838.pdf/298

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Flor. Mi fate adesso l’ignorante, lo stordito. Pure se vi è di bisogno che io ve ne ripeta il motivo, son pronto a soddisfarvi. Sapete che io amo la Signora Clarice, e sebene da lei non corrisposto, sono sempre fermo nella mia risoluzione. Vi o pregato tante volte a desistere dall’impegno con lei, a rinunciare ad ogni vostra pretesa. Sempre avete voluto fare il bravo, avete voluto fare lo stordito, e persistere nella impresa. Eccoci dunque nemici inesorabili fra di noi; o con la mia, o con la vostra morte si corre al possesso della sua mano. Animo dunque, fuori la spada, ed un duello decida.

Raim. E se io non sentisse volonta per duellare?

Flor. Se la dovrebbe far venire per forza.

Raim. E se ad onta della vostra forza farebbe lo stesso, cosa direte?

Flor. Direi che siete un vile, un pusillanimo, un codardo, solo buono a ciarlare.

Raim. Da vero… Oh porero Bernardone. Vi consiglio per vostro meglio a tralasciarne simile impresa, ad andarcene per fatti nostri.